Parco di lettura

Un parco in pieno centro città con comode poltroncine per leggere, rilassarsi e chiacchierare.. Un parco con bacheche letterarie che contengono incipit di romanzi o brani tratti dalla letteratura mondiale  sempre diversi, suggerendo così altre letture.
Tutto questo è il parco di lettura della biblioteca civica Villa Valle, che in più è  dotato di una  arena in legno per le letture ad alta voce, di una pergola vetrata per incontri, eventi e laboratori, e di una fontanella con acqua fresca, gratuita e sostenibile per le persone e gli animali.
Infine in estate prende vita la spiaggia retrò, con sdrai e ombrelloni per vivere al meglio la stagione più rilassante dell’anno.

Il Parco di lettura è aperto 7 giorni su 7!
Gli orari sono: da ottobre a marzo 06.30 – 20.30 e da aprile a settembre 06.30 – 21.30

Notizie storiche sul parco

Già dal XVII secolo esisteva un giardino nel palazzo dei conti Valle che a fine ‘600 fu esteso e irrigato con tubi di piombo. Poi nell’800 i tubi di piombo furono sostituiti con tubi di terracotta, nel 1866 con tubi di castagno, e quindi nel 1888 con tubi di ghisa.
Per l’irrigazione i Valle si servivano di acqua prelevata dalla contrada Prà dei Doneghi (alle Conche) DI loro proprietà, con l’autorizzazione della Serenissima. A fine ‘600 nel giardino sud esisteva una fontana; nel ‘700 nel lato ovest del giardino c’era una grande peschiera, alimentata dall’acqua della Rio. Quindi c’erano tre fontane: due a nord e una a sud.
Verso la metà dell’800 il giardino venne trasformato in un giardino all’inglese forse dall’architetto Japelli. Era famoso per la fioritura di azalee, rododendri e camelie, splendidi fiori curati da appositi giardinieri. Sempre nella metà del XIX secolo, la peschiera venne trasformata in un laghetto, attraversato da un ponte in ferro. Si trovava sulle sponde del laghetto una torretta neogotica che fungeva da riparo per una piccola barca. In inverno il lago era ghiacciato e veniva quindi usato come pista di pattinaggio e spesso era il luogo privilegiato per feste notturne, con musiche e fuochi d’artificio. Il ghiaccio veniva conservato in 2 ghiacciaie sotterranee che si trovavano a sud del giardino, serviva soprattutto alla famiglia Valle ma veniva anche venduto ad altri possidenti di Valdagno. Quando i Cengia Bevilacqua, nel 1855, vendettero l’antico brolo delle monache, il giardino venne ancora ampliato dopo l’abbattimento del muro di cinta che divideva le proprietà. Poco dopo il cancello d’ingresso alla villa, si dipartiva un viale alberato che portava ad un gazebo posto su una collinetta nell’angolo sud-ovest del recinto. Nel 1901 si realizzò l’ultima fontana chiamata “fontana dell’uomo con le oche”, che rappresentava un contadino tedesco del XVI secolo recante in braccio due oche dai cui becchi zampillava l’acqua. La fontana di rifaceva ad un celebre monumento tedesco del ‘500 che ancora è visibile a Norimberga. I due giardini antichi erano abbelliti con numerosi platani di cui rimane un unico esemplare vicino all’ingresso della villa.

Bacheche letterarie